Storia
Macro periodo | Principali periodi storici | Periodo di riferimento |
Civiltà neolitica | Jomon Yayoi Kofun | 4500 a.c. – 200 a.c. 200 a.c. – 200 d.c. 200 - 500 |
Periodo antico | Yamato – Asuka Nara Heian | 350 – 645 710 – 784 794 - 1185 |
Medioevo | Kamakura Dinastie meridionali e settentrionali Muromachi – Ashikaga | 1185 – 1333 1333 – 1392 1392 – 1575 |
Medioevo / Premoderno | Azuchi - Momoyama | 1568 – 1600 |
Periodo premoderno | Tokugawa | 1600 - 1868 |
Periodo moderno | Meiji Taisho Showa Heisei | 1868 – 1881 1912 – 1926 1926 – 1989 1989 - |
La storia sicuramente documentata risale al VI secolo d. C. Già nel secolo successivo il potere effettivo viene assunto dalla famiglia Fujiwara che detiene ereditariamente la carica di primo ministro fino all’XI secolo. Dopo un periodo di guerre civili il potere passa alla famiglia Minamoto che con Yoritomo assume il titolo di shogun, accentrando tutti i poteri civili e militari. Il potere centrale è in piena decadenza nel XIV-XV secolo a causa dell’importanza assunta dai governatori militari (daimyo) che allargano continuamente la loro sfera d’azione, avvalendosi di truppe mercenarie (samurai); solo verso la metà del XVI secolo gli shogun riprendono saldamente in mano le redini del potere. Allo stesso perido risalgono i primi contatti con l’Europa, in particolare tramite missionari cristiani e commercianti portoghesi, olandesi, inglesi. Tuttavia dal 1633 il Giappone si isola completamente dalla penetrazione europea; soltanto nel 1853 forze navali della marina statunitense lo obbligano ad aprire alcuni porti al commercio europeo e americano. Nella seconda metà dell’Ottocento si stabiliscono rapporti diplomatici fra il Giappone e le maggiori potenze, mentre una serie di rivolgimenti cambiano completamente la struttura politica del paese: abolizione dello shogunato (1868), affermazione dell’autorità dell’imperatore su quella dei daimyo (1877), promulgazione di una nuova costituzione (1889). Anche l’abilità diplomatica giapponese dà i suoi frutti (alleanza con la Grn Bretagna, 1902). Frattanto con la vittoria della Russia (1905) e la conquista della Corea (1910), il Giappone assurge al rango di grande potenza; nel 1914, alleato della triplice intesa, entra in guerra contro gli imperi centrali (Austria e Germania). Nel primo dopoguerra, l’introduzione e la pronta assimilazione delle tecniche occidentali più moderne e il conseguente grande incremento industriale e commerciale spingono il Giappone a una politica nazionalistica ed espansionistica. Alleato con le potenze dell’Asse, partecipa alla seconda guerra mondiale contro gli alleati. L’impero giapponese, nel momento della sua massima espansione (1942-1943), comprendeva Manciuria, Corea, Cina orientale e costiera, Formosa, Asia sudorientale, Indie orientali olandesi, Nuova Guinea settentrionale, Filippine, oltre a numerosi arcipelaghi dell’oceano Pacifico. Sconfitto (bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, 1945), nel secondo dopoguerra il Giappone firma un trattato di cooperazione con gli Stati Uniti, riconquistando e superando i livelli industriali ed economici dell’anteguerra.
In conclusione di questo paragrafo, vorrei citare due figure legate indissolubilmente alla storia del Giappone ed entrate anche nell’idea che noi occidentali abbiamo di questo paese e delle arti marziale : il samurai e il ninjia.