venerdì 25 febbraio 2011

LA SSI PARTECIPA AD UNO STAGE IN PORTOGALLO

Continua piacevolmente ad evolvere il rapporto di amicia e collaborazione con la A.S.P (Associação Shotokai de Portugal ); dopo la partecipazione  degli amici portoghesi allo stage Karate International Camp organizzato a dicembre 2010 dalla SSI (leggi tutto), ora la SSI va in Portogallo e ricambia la visita .

La Scuola Shotokai Italia sta infatti organizzando dal 29 aprile al 1 maggio 2011 un viaggio a Oporto, in Portogallo, per partecipare ad uno stage dei nostri amici portoghesi.

Prossimamente saranno disponibili tutti gli aggiornamenti e gli orari della manifestazione.

E' disponibile la circolare 02/2011 con le prime informazioni utili sui voli e gli alloggi in Portogallo. 


martedì 22 febbraio 2011

IL GIAPPONE - 6° parte

a cura di Ist. Benini Barbara


6:  Il maestro Egami e lo stile Shotokai





Shigeru Egami nasce a Fukuoka nel 1912, in una famiglia di costruttori edili.
Praticante di arti marziali sin da bambino, egli conosce il maestro Funakoshi all’età di 20 anni diventandone allievo. Coinvolto insieme ad altri maestri, Egami partecipa in varie occasioni a numerose dimostrazioni organizzate nella divulgazione del Karate-do in Giappone.
Continua ad allenarsi con vari maestri ed amici pur non godendo di ottima forma fisica tanto da venir scartato dalla visita per il servizio militare. In seguito alla morte del fratello maggiore egli  torna nell’isola di Kyushu preso dal dovere di tornare a seguire l’azienda familiare. Non sentendosi adatto a questa vita fa ritorno a Tokyo impegnandosi con Yoshitaka Funakoshi e Hironishi allo sviluppo del karate-do.
In questo ambito il lavoro continua e progredisce con la creazione, da parte di Yoshitaka Funakoshi, di nuove posizioni come il Fudo Dachi e nuove tecniche di calcio quali lo yoko geri, il mawashi geri e ushiro geri (posizioni che nel tempo si sono perfezionate divenendo più basse e ampie). In questo periodo apparve per la prima volta il termine Shotokai come denominazione del comitato che si adoperò per la creazione del dojo dedicato esclusivamente alla pratica del karate, diretto dal maestro Fuankoshi, chiamato Shotokan. Solo in un secondo momento il termine Shotokai viene utilizzato come sinonimo del metodo del M° Egami.
Considerato uno dei suoi allievi più attivi, tanto da diventare il primo assistente del M° Gichin Funakoshi e poi, dopo la morte di quest’ultimo, responsabile dell’Hombu dojo. Egami iniziò ad insegnare karate all’università di Gakushuin e nel corso della seconda guerra mondiale insegnò inoltre alla Nakano School, centro di addestramento per spie e commando giapponesi.
Gli eventi che si succedettero nel 1945, la distruzione della casa, del dojo del M. Funakoshi e la morte di Yoshitaka, figlio del maestro e suo grande amico, scossero Egami il quale prese a cuore la necessità di perseguire, insieme a Hironishi, la via iniziata e da sempre indicata da Yoshitaka grande amico e compagno di pratica.
Cominciano così le sue ricerche nel corso delle quali  mette a dura prova il suo fisico compromettendo la sua salute già precaria. Egli sente la necessità di trovar delle risposte sull’ efficacia dello tsuki sul corpo umano. La sua passione è tale da mettere a  disposizione il proprio addome affinché più persone lo colpissero allo scopo di chiarire i suoi dubbi sugli effetti prodotti dai colpi. Affinché il colpo andasse a segno era necessario ed indispensabile che il tempismo fosse perfetto, non approssimativo.
Nel corso delle ricerche si rese conto che l’allenamento portato avanti fino a quel momento illudeva il praticante di generare forza mentre, al contrario irrigidiva, bloccando i movimenti. Scoperto il difetto decide di rimettere tutto il suo allenamento in discussione, lavorando per sciogliere ed elasticizzare le parti tese ed indurite.
Lo stile Shotokai comincia così a prender forma. Ora mi soffermo a parlare di questo stile dando alcune nozioni a riguardo. La pratica Shotokai è caratterizzata da tecniche fluide e eleganti, eliminando le contrazioni muscolari al fine di riappropriarsi dei movimenti naturali del corpo.
E’ articolata in tre aree principali: kihon, kumite e kata.
Il Kihon è lo studio dei fondamentali per lo sviluppo del Ki cioè delle tecniche di pugno, calcio e parata. Il kumite ( incontro delle mani ) consiste nello studio degli esercizi di combattimento con uno o più compagni. Il kata è lo studio di combinazioni di tecniche di combattimento. A questi ambiti prettamente tecnici si aggiunge il Junan Taiso o ginnastica di riscaldamento preparatoria.
La postura principale e in assoluto più utilizzata è lo zenkutsu dachi, attuata con il peso del corpo spostato sulla gamba avanzata, ginocchio anteriore flesso la cui perpendicolare cade oltre la punta del piede, ginocchio posteriore flesso e rivolto verso l’alto. Al contrario di quanto avviene in altri stili, nello Shotokai i piedi sono allineati e non posti su due binari paralleli. Maggiore è il senso d’equilibrio percepito dal praticante se assume posizioni ampie e basse, che hanno oltretutto il vantaggio di irrobustire il corpo. 
In riferimento a questo particolare stile il M° Egami scrive :
“Lo scopo dell’allenamento e i suoi frutti sono elementi che ciascuno afferra da solo nel tempo, ognuno a modo suo….mediante l’impegno costante.. .alle prime battute il corpo non si muove come vorrebbe.. comincia a funzionare gradualmente finché arriva il momento in cui reagisce allo stimolo dell’avversario con movimenti naturali…
L’allenamento è conoscenza di sé e delle proprie possibilità passando attraverso il rapporto con l’altro…”
Durante un allenamento egli ricevette da Tadao Okuyama un colpo (tsuki) molto efficace, diverso da quelli ricevuti fino a quel momento, colpito dall’accaduto prese la decisione di cambiare radicalmente i concetti e le forme convenzionali di esecuzione. Inizia così ad adottare tecniche in completa decontrazione evitando completamente l’uso di forza, considerata non necessaria.
Focalizza il suo pensiero sul modo di colpire apparentemente leggero e rilassato ma estremamente efficace che gli ricordava il modo di eseguire le tecniche da parte dei suoi maestri e compagni (Takeshi Shimoda, Yoshitaka Funakoshi e lo stesso Gichin Funakoshi). Un incontro con il maestro Inoue, nipote del fondatore dell’Aikido, e fondatore dello Shinwa Taido, lo porta ad interessarsi alla circolazione dell’energia vitale all’interno del corpo umano. Purtroppo, durante questo tipo di ricerca la sua salute viene molto compromessa da due interventi allo stomaco che lo portano all’impossibilità di nutrirsi con ulteriore debilitazione del suo fisico. In quel momento gli amici vicini gli sono di grande aiuto.
Egami in un momento di grande sconforto ripensa alle parole del proprio maestro riguardo l’allenamento, che nel karate doveva essere praticato da tutti, a partire dai bambini fino agli anziani. Cerca così di mettere tale insegnamento nonostante la precarietà del suo stato di salute. I risultati furono rassicuranti, così egli decise di dedicare il resto della propria vita alla pratica del karate. Le ricerche proseguono e nel frattempo viene fondata la JKA la quale, nonostante la sua fondazione e supervisione gestita da uomini con una linea tradizionale, a poco a poco venne indirizzata verso principi commerciali con regolamenti per competizioni agonistiche. Questi eventi preoccuparono molto il maestro Funakoshi perché allontanavano da quello che lui inizialmente aveva introdotto e divulgato come insegnamento del karate. A questo punto Egami avverte la preoccupazione del maestro e decide di seguire gli incoraggiamenti a continuare la via del budo.
Nel 1956 fu tra i fondatori della Nihon Karate-do Shotokai insieme al proprio maestro Gichin Funakoshi, a Genshin Hironishi e altri maestri.
In seguito, la morte del proprio maestro colpi profondamente Egami e gli avvenimenti dei giorni seguenti furono la scintilla che lo spinsero a proseguire con maggiore determinazione nella propria ricerca. Divenne quindi istruttore capo del dojo Shotokan, hombu dojo del gruppo Shotokai, ricostruito dopo la distruzione ad opera dei bombardamenti americani del 1945.
Nel 1967 fu colpito, durante un allenamento, da un attacco cardiaco e salvato in extremis da un suo allievo, Hiroyuki Aoki, con una tecnica di rianimazione. Ne seguì così un altro lungo periodo in ospedale.
Il dolore provato in quegli attimi  e soprattutto la gioia conseguente al risveglio dal coma lo colpirono molto e lo portarono a rivedere il significato dato alla propria vita e alla pratica del karate-do.
Egli a tal proposito scrisse:
“La partecipazione emotiva fu pressoché assoluta, io che avevo sempre ostentato un abituale stato di calma.”
Comprese il valore forte della vita, splendente e che trasmette una gioia straordinaria.
…l’amicizia delle persone intorno; lo scambio fra le persone non sono sicuro di essere in grado di raccontare quel che mi fu concesso di apprendere…
….l’uomo non è fatto per vivere da solo; sostenuto da molti, similmente alla maglia di una fitta rete, vive in relazione agli altri, attraverso lo scambio con gli altri. Ecco ciò che compresi”
Visse altri quindici anni che dedicò totalmente alla diffusione della “Via” tracciata dal suo maestro e da lui seguita e sviluppata.
Le sue condizioni fisiche si aggravarono nel 1981 durante un allenamento, viene così ricoverato in ospedale e l’ 8 gennaio Egami si spense in seguito a complicazioni causate da una polmonite.

mercoledì 16 febbraio 2011

Convocazione assemblea ordinaria soci SSI

Si rende noto che

SABATO 19 FEBBRAIO 2011


presso la sede sociale in Cesena (FC) - Via Enzo Ferrari 315  (presso palestra CSC)- è convocata l'assemblea ordinaria degli associati alla Scuola Shotokai Italia - alle ore 14,30 in prima convocazione e alle ore 19,00 in seconda convocazione.




lunedì 14 febbraio 2011

ALLENAMENTO SSI - cinture blu, marroni, nere

Continuano gli allenamenti organizzati dalla SSI. Il prossimo si terrà

Sabato 19 febbraio
dalle ore 10.00   alle ore 19.00

presso il
Via E. Ferrari, 315 - 47521 Cesena (FC)
tel.0547-630631
per qualsiasi informazione contattaci :