La nostra avventura comincia
lasciando la strada maestra e asfaltata per percorrere uno stretto e tortuoso
sentiero di montagna; le macchine qui si
devono fermare…proseguiamo a piedi armati di tutto quello che ci necessità per
vivere tre giorni di allenamenti e karate….lo stretto indispensabile: il
karategi, un sacco a pelo, e tantissima voglia di divertimento. Il sentiero
all’improvviso finisce, un torrente ne delimita il passaggio; esiste un'unica
soluzione per oltre passarlo…. guadarlo. E qui si interrompe il nostro contatto
con la realtà, entriamo in un altro mondo in un'altra dimensione…. Il silenzio
ci avvolge, l’unico rumore è lo scorrere dell’acqua del ruscello (e alcune urla
di qualche piccolo karateka eccitato all’idea di vivere tre giorni lontano da
casa !!). Siamo circondati dai monti, da un verde lussureggiante e ci
avviciniamo a piedi alla nostra meta..eccolo il nostro campo, semplice, senza
tanti sfarzi ….essenziale. Notiamo subito i nostri dormitori, quattro piccole
baite in legno; la più grande è il dojo;
qui, dietro la sapiente guida del M°Maltoni e del M° Vacchi ci alleneremo per
tre intensi giorni, senza dimenticare un professionista della preparazione
atletica, il prof.Carlini Stefano che curerà il nostro allenamento per incrementare forza, velocità e
resistenza, ma soprattutto esplosività e agilità. Il programma pensato e organizzato
dai 4 giovani moschettieri della SSI (M°Masciulli e Lombardi, Ist.Benini e
Mulato) è denso, lascia poco spazio all’improvvisazione e questa prima giornata
prevede oltre ad un inteso lavoro, curato dal prof.Carlini, sul potenziamento
della nostra preparazione fisica, una seduta Shiatsu curata dall‘ Ist. Mulato
Enzo nonché responsabile del Centro
Shiatsu Hara, una piccola pausa
ristoratrice e un keiko condotto dai vari istruttori e Maestri della SSI. Un
momento di svago non può mancare prima di
cena con tornei vari e giochi all’aria aperta, e dopo cena un’
imperdibile ciambella party. Si va in branda…
Il
sabato ci vede, dopo un abbondante colazione, di nuovo lavorare sulla
preparazione fisica; il keiko viene diviso per ordine di cintura e vari gruppi
lavorano divisi sia all’interno del dojo che fuori, negli ampi spazi che la
natura del posto ci mette a disposizione. Nei tre giorni di allenamento sono
stati toccati e analizzati i tre temi del karate (khion, kata e kumite) con un
filo logico e ben studiato. Il venerdì è stato dedicato al kata, il mattino
analisi di ogni singola tecnica, al pomeriggio invece collegamento delle
tecniche ed esecuzione rapida. Il sabato è stato dedicato al kumite con le stesse
modalità: al mattino analisi e pulizia tecnica, al pomeriggio prova pratica
dell’ippon-kumite in tutte le sue forme. La domenica invece un ripasso per
tutti, in particolar modo per coloro che dovevano sostenere l’esame per il
passaggio di grado. Dopo pranzo divisi in due
gruppi (bambini da una parte e ragazzi e adulti dall’altra) partiamo per un
percorso survival. Mentre i bimbi intraprendono un percorso facilitato, l’altro
gruppo guidato da Roberto (titolare del Green Energy Camp) e dal Prof.Carlini, si avventurano in mezzo al
bosco, risalendo il corso di un torrente. Vari e ostici sono gli ostacoli che
ci si presentato durante il tragitto, ma nulla ci può fermare e non possiamo che
stringere i denti e proseguire. Al ritorno è prevista una sessione di keiko
prima di cena. La sera mentre vengono proiettate le fotografie delle varie
manifestazioni organizzate in questi anni dalla SSI , si scatenano le danze con
il Dj Lombardi.
Domenica
mattina ci si sveglia presto, è prevista una sessione mattutina di meditazione
tenuta da Mulato Enzo. Un pò assonnati entriamo nel Dojo dove al richiamo dell’Ist.Mulato ci mettiamo in seiza; solo la
natura con il suono dell’acqua nel
ruscello e il cinguettio degli uccellini riempie il silenzio che avvolge il Dojo.
Cosi in una atmosfera magica inizia la meditazione interrotta solo ogni tanto
da qualche brano letto da Mulato. Nella tiepida alba mattutina i raggi del sole illuminano il Dojo e
attraversando le vetrate entrano all’interno e ci avvolgono in un abbraccio,
caldo e sicuro. Finita la meditazione un’abbondante colazione viene servita e
poi ci aspetta il keiko, e anche tanta
tensione per alcuni atleti che alla fine dell’allenamento dovranno sostenere
l’esame di passaggio kyu e Dan.
Gli
esami vedono tutti promossi, e un piccola sorpresa attende il M°Maltoni; un
gesto semplice ma pieno di tanta sincerità, un piccolo presente per festeggiare
con noi i suoi primi 50 anni di pratica del karate. Una maglietta a ricordo di
questo stage con tutte le nostre firme è stata consegnata al M°Maltoni dai due
più piccoli allievi partecipanti al corso che, provenienti da due diverse città
(Parma e Ravenna) si sono conosciuti per la prima volta al Shotokai Camp 2012 e
hanno stretto una grande amicizia. La commozione è troppo forte anche per il
M°Maltoni e non nasconde una leggera strozzatura nella sua voce mentre
ringrazia tutti, mentre ricorda questi suoi anni passati, e dedicati allo
studio del karate , mentre commemora con immutabile affetto gli amici di questo
percorso che purtroppo non ci sono più: il M°Murakami, Il M°Campolmi, il
M°Freschi. Un vuoto che noi percepiamo immenso e che ogni giorno proviamo, in
minima parte, a riempire. Il M°Lombardi, presentando questa piccola ricorrenza,
ha disegnato virtualmente una piramide con il M°Maltoni al vertice, poco più in
basso il M°Vacchi e il M°Versari (citando anche gli assenti M° Ziliotti, M°
Tartarotti, ist. Venturi), poi Lombardi, Masciulli, Mulato, Benini, Rosin.
Tutti questi rappresentano il futuro, la continuità del suo insegnamento e
della nostra scuola….tante caselle sono vuote, molti hanno intrapreso altre
strade dimenticandosi di lui , ma noi
siamo tutti qui a continuare all’infinito questa piramide e speriamo che il suo pensiero “…quasi quasi mi prendo sul serio e continuo a
insegnare a chi ha bisogno che qualcuno lo accompagni (come è successo a me)
discretamente , in un percorso che tenda a fare emergere le sue qualità. Forse
la mia infanzia ,cosi lontana dall’oggi e privata di tutto ciò che oggi
abbonda, aveva quella carica di umanità che oggi manca e che forse i ragazzi
cercano con maggiore interesse. Spero proprio sia cosi…” non si
affievolisca mai perché, anche per noi, il karate è, “IL NOSTRO CUORE, LA
NOSTRA ANIMA, LA NOSTRA PASSIONE.”